
NPL e nuova riforma: cosa cambia con il D. Lgs. 116/2024?
23/05/2025L’incremento dei nuovi crediti deteriorati (NPL) sui prestiti garantiti, segnalato da Bankitalia, riporta l’attenzione sulla qualità del credito all’interno del sistema bancario italiano. Il fenomeno, in crescita fino al 3,2%, solleva interrogativi rilevanti sulle strategie di gestione del rischio e sulle prospettive di stabilità finanziaria nel contesto post-pandemico.
Una nuova fotografia del credito in Italia
Negli ultimi anni, il sistema bancario italiano ha fronteggiato una serie di sfide senza precedenti, determinate da una combinazione di fattori: gli effetti della pandemia di Covid-19, le mutate condizioni macroeconomiche e un quadro regolatorio in evoluzione che ha trasformato in profondità le relazioni tra banche, imprese e famiglie. In questo scenario, i prestiti garantiti e i crediti deteriorati (NPL) assumono un ruolo centrale per valutare la solidità del settore finanziario e la sua capacità di supportare la ripresa economica.
Secondo quanto riportato da Il Sole 24 Ore, sulla base dei dati della Banca d’Italia, la quota di nuovi NPL sui prestiti garantiti ha raggiunto il 3,2%. Sebbene il dato resti sotto controllo, rappresenta un segnale da osservare con attenzione da parte di banche, investitori e policy maker.
Prestiti garantiti: una risposta straordinaria all’emergenza
Durante la fase più acuta dell’emergenza sanitaria, il governo italiano — analogamente ad altri Paesi europei — ha adottato misure straordinarie per sostenere la liquidità di famiglie e imprese. Tra queste, i prestiti garantiti dallo Stato, veicolati tramite il Fondo di Garanzia per le PMI e SACE, hanno giocato un ruolo determinante. Tali strumenti hanno consentito agli istituti di credito di continuare a finanziare il tessuto produttivo riducendo il rischio di credito grazie a coperture pubbliche, spesso fino al 100% per le PMI e fino al 90% per le aziende più strutturate.
Secondo la Banca d’Italia, il flusso di nuovi NPL su questi prestiti rimane contenuto, ma l’incremento al 3,2% registrato nel 2024 rispetto agli anni precedenti impone una riflessione sulle prospettive future.
La dinamica degli NPL: cause e implicazioni
L’aumento degli NPL sui prestiti garantiti può essere interpretato attraverso diverse chiavi di lettura. La cessazione delle moratorie e delle misure emergenziali ha messo in difficoltà le imprese più fragili, incapaci di onorare i propri debiti. Inoltre, l’innalzamento dei tassi d’interesse da parte della BCE per contrastare l’inflazione ha accresciuto il costo del denaro, comprimendo i margini aziendali e incidendo sulla capacità di rimborso delle famiglie.
Sebbene il tasso del 3,2% sia inferiore ai picchi toccati dopo la crisi finanziaria del 2008, rappresenta comunque un campanello d’allarme in un momento in cui il rischio di credito potrebbe tornare a pesare significativamente sui bilanci bancari.
Il confronto con i prestiti non garantiti e il contesto europeo
Per comprendere meglio la portata del fenomeno, è utile confrontare l’incidenza dei nuovi NPL sui prestiti garantiti con quella rilevata sui prestiti non garantiti. Secondo Bankitalia, questi ultimi presentano un tasso dell’8,3%, nettamente superiore. Questo rafforza l’efficacia delle garanzie pubbliche nel contenere il rischio per le banche, ma al contempo evidenzia la maggiore esposizione del credito ordinario in un contesto economico ancora incerto.
A livello europeo, l’Italia continua a registrare un’incidenza di NPL superiore alla media dell’Eurozona. Tuttavia, il divario si è progressivamente ridotto negli ultimi anni grazie alle politiche di de-risking attuate dalle banche e alla cessione di consistenti portafogli di crediti deteriorati a operatori specializzati.
Le famiglie italiane e la tenuta del debito
Un altro aspetto rilevante riguarda le famiglie italiane, per le quali l’incidenza dei nuovi NPL ha raggiunto il 19%. Sebbene si tratti di un valore elevato, va contestualizzato rispetto alla tradizionale prudenza con cui le famiglie italiane si indebitano rispetto ad altri Paesi europei.
Tuttavia, l’inflazione, l’aumento dei tassi sui mutui e un mercato del lavoro meno dinamico rischiano di mettere sotto pressione la capacità di rimborso, specialmente per le fasce più vulnerabili. Le banche, nel frattempo, stanno potenziando gli strumenti di monitoraggio e prevenzione del rischio, anche grazie all’adozione di tecnologie basate su intelligenza artificiale e analisi predittiva.
Impatti sui bilanci bancari e strategie di gestione
Anche se circoscritto ai prestiti garantiti, l’aumento degli NPL ha implicazioni dirette sui bilanci delle banche. Le garanzie pubbliche riducono l’esposizione alle perdite, ma non eliminano la necessità di effettuare accantonamenti prudenziali e di gestire attivamente i crediti deteriorati.
Negli ultimi anni, gli istituti italiani hanno sviluppato competenze solide nella gestione degli NPL, avvalendosi di piattaforme dedicate e collaborazioni con operatori specializzati. Tuttavia, la nuova ondata di sofferenze legata ai prestiti garantiti impone un aggiornamento delle strategie di gestione del rischio, in dialogo con le autorità di vigilanza e con i meccanismi pubblici di garanzia.
Il ruolo della vigilanza e della regolamentazione
In questo contesto, il ruolo delle autorità di vigilanza — nazionali ed europee — diventa determinante per preservare la stabilità del sistema finanziario. La Banca d’Italia, in linea con le direttive della BCE e dell’EBA, ha intensificato i controlli sulla qualità del credito e sulla corretta classificazione dei prestiti deteriorati.
Viene posta particolare attenzione alla tempestività delle rettifiche di valore e alla trasparenza nella comunicazione dei rischi. Inoltre, la recente revisione delle normative sul trattamento prudenziale dei crediti garantiti impone alle banche criteri più stringenti nella valutazione della sostenibilità del debito e nella gestione delle garanzie, anche in relazione ai potenziali effetti sulla finanza pubblica.
Prospettive per il mercato degli NPL e opportunità per gli investitori
L’incremento degli NPL garantiti potrebbe aprire una nuova fase di dismissione di portafogli deteriorati sul mercato secondario. L’Italia è ormai uno dei principali mercati europei per le transazioni di NPL, con una presenza consolidata di fondi di private equity, operatori specializzati e piattaforme fintech.
Le garanzie pubbliche, se ben strutturate, possono rappresentare un elemento attrattivo per gli investitori, contribuendo a ridurre il rischio e a migliorare la liquidità del mercato. Tuttavia, la qualità degli asset, la trasparenza informativa e l’effettiva capacità di recupero rimangono fattori chiave per il successo delle operazioni e la tutela di acquirenti e venditori.
Implicazioni macroeconomiche e rischi sistemici
Da un punto di vista macroeconomico, una gestione efficace degli NPL è indispensabile per sostenere la ripresa e prevenire il rischio di una nuova stretta creditizia. Un eccesso di crediti deteriorati, infatti, potrebbe compromettere la capacità delle banche di erogare nuovo credito, con effetti negativi su crescita e occupazione.
Inoltre, la presenza di garanzie statali espone la finanza pubblica a potenziali rischi, soprattutto in caso di un aumento significativo delle insolvenze. È quindi essenziale che le politiche di sostegno siano accompagnate da un’attenta valutazione della sostenibilità del debito e da misure a supporto delle imprese in difficoltà, come la ristrutturazione del debito o il rafforzamento patrimoniale.
La sfida della qualità del credito nell’era post-pandemica
In conclusione, la crescita dei nuovi NPL garantiti al 3,2% rappresenta un segnale da non sottovalutare per il sistema bancario italiano. La capacità di prevenire e gestire in modo efficace i crediti deteriorati sarà cruciale per garantire la tenuta del settore e la ripresa dell’economia reale. Banche, autorità di vigilanza e governo dovranno operare in sinergia per rafforzare la qualità del credito, promuovere la trasparenza e garantire la sostenibilità del debito, sia pubblico che privato. Solo attraverso un approccio integrato e lungimirante sarà possibile trasformare la sfida degli NPL in un’opportunità di consolidamento strutturale del sistema finanziario italiano.

